La progettazione educativa, non ha una teoria che si traduce nella pratica, ma una circolarità costante tra teoria e pratica, in una dinamica costruttiva e sociale, a cui partecipano sia gli adulti che i bambini.
Le relazioni, i contesti di apprendimento, il gioco, la cura di sé, i tempi, l’articolazione delle situazioni e dei gruppi di bambini e di adulti,
sono dimensioni che mettono in luce le molteplici declinazioni dei riferimenti teorici e dei posizionamenti valoriali del progetto, restituendo un’immagine complessa e a tutto tondo.
Il nostro impegno, come finalità pedagogica, è quello di offrire ai bambini e alle bambine un luogo di formazione, cura e socializzazione
che favorisca il loro benessere psico-fisico e lo sviluppo delle loro potenzialità cognitive, affettive e sociali.
Negli asili gestiti da Astrolabio
trova ampio spazio, attraverso una metodologia di lavoro flessibile ed aperta del Coordinatore Pedagogico,
l’Atelier, uno spazio in cui tutti i linguaggi dei bambini hanno il diritto e la possibilità di essere accolti ed espressi.
Negli atelier non si producono apprendimenti ma si costruiscono le condizioni per apprendere.
METODOLOGIA EDUCATIVA
La nostra idea di gestione di un nido si fonda su una filosofia dell’infanzia basata su un
approccio scientifico della crescita del bambino – ispirato alle numerose scoperte provenienti
dalle Neuroscienze - e sulla dimensione pedagogica sviluppata attraverso il rispetto delle
tappe evolutive.
I bambini che frequentano le nostre strutture sono al centro del dispositivo
pedagogico e per questo realizziamo i nostri interventi di cura e di educazione partendo
sempre dal loro punto di vista e dal fondamentale rispetto dei loro diritti riconoscendo in
ciascuno il valore insostituibile della unicità e della diversità.
Il pay off pedagogico della Cooperativa Astrolabio, è quello di donare “tempo ai bambini",
avere tempo per poter maturare dentro il nido, proprio come matura e cresce il bruco nel suo baco.
Il know-out della cooperativa, sostiene un approccio pedagogico innovativo che intreccia la
pedagogia montessoriana, i principi sanciti dalla «Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza»
che ha ispirato la nostra cultura dell’infanzia, il Reggio Emilia Approach:
ogni bambino è costruttore delle sue stesse conoscenze ed è guidato dai suoi unici e peculiari
interessi, l’outdoor education, la Pedagogia dolce, il metodo creativo di Hervé Tullet e la
“Pedagogia della lumaca” di Gianfranco Zavalloni.
Lo stile educativo che ne deriva si fonda sull’approccio non direttivo bensì sulla
relazione empatica, non ci sono obblighi o costrizioni, poiché la nostra visione riconosce il
bambino principale fautore dell’organizzazione delle giornate, ritenendo l’apprendimento un
processo che lo coinvolge nella sua interezza di mente e corpo.
Una visione pedagogica fondata sulla fiducia nelle forze interiori che sostengono dall’interno
la crescita dell’uomo. Da qui la necessità di favorire l’autoregolazione e la libera scelta del
bambino nel percorso educativo.