sabato 15 marzo 2025
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Come diventare educatore o educatrice di asilo nido

Per chi ama i bambini e il lavoro nel settore dell’istruzione, l'attività di insegnamento nella prima infanzia è sicuramente una delle opportunità più stimolanti ma anche più impegnative. Leggiamo questo articolo per scoprire come diventare educatore o educatrice di asilo nido e quali studi e competenze sono necessari.

L'asilo nido o nido d'infanzia è la prima tappa, non obbligatoria, dell'istruzione di un bambino e nasce come istituto di carattere assistenziale ed educativo a causa delle esigenze della società moderna: mentre in passato i figli piccoli venivano di norma accuditi a casa dalla madre, attualmente è frequente la necessità di affidarne a qualcuno la cura, nonostante la possibilità sancita per legge di usufruire di periodi di assenza dal lavoro durante il primo anno di vita del bambino. È qui che entra in gioco l'asilo nido, che viene frequentato da bambini di età compresa tra tre mesi e tre anni di età, i quali in seguito passano alla scuola materna per poi iniziare il percorso di studi obbligatori presso la scuola primaria e secondaria. Viste le notevoli difficoltà che comporta la gestione delle prime fasi della vita di un bambino nel caso di una famiglia in cui entrambi i genitori lavorano, quasi ovunque sono presenti asili nido comunali con prezzi calmierati e determinati requisiti per l'inserimento in graduatoria. Purtroppo, però, l'offerta comunale non riesce sempre a coprire l'intera domanda, per cui molte famiglie devono rivolgersi ad asili nido privati, con la conseguente necessità di farsi carico di costi che, in alcuni casi, possono essere difficili da sostenere.

Scopo dell'asilo nido è iniziare a introdurre il bambino in un contesto di gruppo, favorendone la socializzazione con i coetanei e promuovendone lo sviluppo cognitivo e comportamentale, oltre che l'autonomia personale. Allo stesso tempo, soprattutto nel caso dei bambini più piccoli, l'educatore o educatrice deve provvedere alle loro necessità fondamentali, assicurandosi che mangino, siano puliti e riposino. A questo scopo il tempo dell’asilo nido è scandito dalle denominate "routine", ossia attività cicliche che da un lato sono rassicuranti per il bambino e dall'altro costituiscono momenti di contatto individualizzato con l'educatore, per favorirne la relazione e il rapporto di fiducia.

Le attività svolte all'asilo nido

Durante la permanenza in asilo nido, quando il bambino non sta svolgendo una delle attività di accudimento sopra descritte, ossia il pasto, il cambio del pannolino o il riposo, compie un processo di apprendimento attraverso il gioco, che può essere di due tipi: libero, quando i bambini possono svolgere attività di gioco a piacere, sotto la guida dell'educatore che facilita le relazioni e le comunicazioni, favorendo l'attività esplorativa e la libera espressività, e strutturato, ossia proposte di gioco destinate a un gruppo ristretto di bambini in base all'età e allo stato di sviluppo delle competenze. Ognuna di queste attività è mirata a promuovere e favorire l'acquisizione di determinate competenze, con particolare riferimento al movimento, la sensorialità e la percezione, il linguaggio, la logica e la comunicazione, così come l'identità di sé e il rapporto con gli altri. Tra le attività svolte possono rientrare:

  • lettura e animazione di racconti e favole;
  • attività di pittura e disegno;
  • giochi con suoni, colori, odori e sapori;
  • giochi di manipolazione;
  • percorsi tattili e pannelli sensoriali;
  • giochi simbolici e di ruolo;
  • giochi di rilassamento.

Titolo di studio

Per lavorare come educatore o educatrice di asilo nido è necessario possedere una laurea che conferisca la qualifica di educatore nei servizi per l'infanzia, analoga alla figura di educatore professionale socio-pedagogico (quest'ultima però riferita a tutte le altre professioni educative con esclusione dei servizi per l'infanzia nell’età 0-3).

La normativa italiana di riferimento è costituita dal Decreto ministeriale 378/18 che stabilisce, ai sensi dell'art. 4, c. 1, lett. e) del Decreto legislativo 65/17, i titoli di accesso alla professione di educatore nei servizi per l'infanzia a partire dal 2019/2020, mentre i requisiti per l'educatore professionale socio-pedagogico sono trattati nella legge di bilancio 2018, mediante il recepimento del disegno di legge Iori.

Per quanto riguarda l'educatore nei servizi per l'infanzia, il Decreto legislativo 65/17 aveva previsto come titoli di accesso la laurea in Scienze dell'educazione e della formazione (classe di laurea L19) con indirizzo specifico per educatori dei servizi educativi per l'infanzia oppure la laurea in Scienze della formazione primaria integrata da un corso di specializzazione per complessivi 60 crediti formativi universitari. Il Decreto ministeriale 378/18 ha invece definito i crediti necessari per poter considerare specifica la laurea L19, così come le modalità del corso di specializzazione per i laureati in Scienze della formazione primaria (LM-85bis oppure con indirizzo infanzia, se conseguita con il vecchio ordinamento).

Questo ruolo si distingue nettamente da quello del o della pedagogista che richiede una formazione diversa e si occupa dei processi educativi, formativi e di apprendimento non solo dei piccoli ma anche di individui di età diversa e in modo specifico all'interno dei servizi socio-educativi e socio-assistenziali.

Chi non ha conseguito un titolo di studio universitario, può prendere in considerazione altre possibilità di lavorare con i bambini nella fascia 0-3 anni: in Italia sono infatti previste diverse figure professionali abilitate in questo ambito.

Se si è in possesso di diploma di liceo delle scienze umane/istituto magistrale (oppure anche lauree come Psicologia o Pedagogia), si può infatti accedere a corsi per diventare educatore alla prima infanzia, qualifica che permette di gestire in autonomia un gruppo classe, e quindi rimanere da soli con i bambini, in strutture pubbliche e private come asili nido, nidi familiari e micro nidi, scuole dell'infanzia, comunità, ludoteche e simili.

Se invece non si è conseguito un diploma a indirizzo psicopedagogico, si può comunque diventare assistente d'infanzia, una figura che ha un ruolo diverso in quanto lavora a supporto degli educatori, accudendo i bambini, curandone l'igiene, aiutandoli a consumare i pasti e vigilando sulla loro incolumità. Oltre a prestare assistenza nelle strutture per l’infanzia, questa figura può lavorare come operatrice o operatore domiciliare o babysitter.

Una struttura più informale in cui è possibile prestare servizio per l'accudimento e l'educazione dei bambini da 0 a 3 anni è il cosiddetto nido familiare o nido casalingo, in cui una persona ospita all’interno della propria abitazione i figli di altre famiglie in cui tutti i componenti adulti lavorano e pertanto non se ne possono prendere cura. Questa situazione è anche conosciuta con il termine tedesco Tagesmutter (letteralmente, "mamma di giorno"), in quanto è comune nei Paesi del Centro Europa da diversi anni e solo recentemente ha iniziato a diffondersi in Italia. Normalmente, per diventare Tagesmutter è possibile frequentare un corso per operatrice assistenziale d'infanzia o, nei luoghi in cui è stato attivato, anche un corso specifico, ma è bene consultare le normative locali perché i requisiti variano da regione a regione e, a volte, anche da un comune all'altro.

Conoscenze e competenze necessarie

In primo luogo, l'educatore o educatrice di asilo nido deve accudire i bambini, curandone l'igiene e promuovendone l'educazione alla cura del proprio corpo, assistendoli nell'alimentazione e nella scelta del cibo, vigilando sul riposo e accudendoli in caso di malessere e malattia, oltre ad avvisare i responsabili della struttura, i genitori e i medici, laddove necessario.

Deve quindi educare i bambini, accogliendoli all'entrata, curandone l'inserimento graduale nel gruppo, supportandoli nella sperimentazione e nelle nuove esperienze, favorendone l'autonomia, sostenendo il percorso di costruzione dell’identità e promuovendo il riconoscimento delle emozioni proprie e di quelle altrui.

Deve infine definire e organizzare le attività educative e ricreative, cogliendo le necessità formative dei bambini a livello sia personale che di gruppo, mettendo a frutto le risorse disponibili nel miglior modo possibile, elaborando un progetto educativo ed adattando spazi, arredi, orari e calendari delle iniziative in base alle necessità dei piccoli, così come monitorare e valutare l’andamento del percorso educativo individuale e di gruppo, nonché interfacciarsi con la famiglia per rilevare le necessità, le aspettative e il riscontro dei genitori circa l'andamento delle attività e lo sviluppo del bambino.

A tal fine è necessario possedere varie conoscenze specialistiche, in particolare conoscenze di pedagogia generale, dell'infanzia, interculturale e speciale, conoscenze psicologiche della prima infanzia e delle relazioni familiari, conoscenze di igiene pediatrica, pronto soccorso e sicurezza, conoscenze delle tecniche di progettazione e valutazione, conoscenze sociologiche e giuridico-normative, in particolare per quanto riguarda il diritto di famiglia, così come igienico-sanitarie. Si tratta di un insieme molto ampio di conoscenze e competenze, per maturare il quale, oltre a studi specifici, risulta fondamentale l’esperienza sul campo.

Per riassumere, se desideri lavorare nell'ambito della prima infanzia puoi cercare di conseguire le competenze e i titoli di studio necessari per diventare educatore o educatrice di asilo nido e dedicare le tue energie ed entusiasmo alla cura dei più piccoli.

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